INSIDE KABUL

Danilo Marino consegue il master in Fotogiornalismo presso l’Istituto di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) di Roma. Socio di CooperAction, opera come reporter free lance occupandosi dei temi sociali, del fenomeno dell’immigrazione e dell’integrazione sociale. Dalla prefazione del giornalista di RaiNews24 Stefano Lamorgese: […] La Kabul che vediamo nelle foto di Danilo Marino non è né la tetra Elsinore che agghiaccia il cuore di Amleto – come potrebbe? – né quel guscio di noce; tuttavia, forse proprio perché il cielo che la sovrasta è luminoso e immenso, sconfinato come il regno immaginato dal principe danese, anche qui si fanno brutti sogni. Sarà che anche qui la violenza degli uomini ha sempre preteso, e tuttora pretende, il suo tributo di vittime. Eserciti di fantasmi si aggirano per queste strade: gli incubi di Kabul, le sue notti di guerra che hanno divorato il futuro di generazioni innumerevoli […].

Il catalogo fotografico Inside Kabul, realizzato da Danilo Marino e pubblicato dalla casa editrice GBEditoriA, è stato arricchito dall’omonimo documentario girato nelle case della capitale afgana come testimonianza della quotidianità di Kabul, una realtà fatta di donne, bambini, progetti di micro-credito, radio libere afgane e vita di strada. Il docu-film, oltre ad essere stato proiettato nell’ambito di eventi e rassegne, incontri nelle scuole e conferenze, è stato finalista nel concorso “Miglior Produzione Italiana” alTerra di Tutti Film Festival 2012. Il DVD, allegato al catalogo fotografico,contiene il documentario sottotitolato in italiano e inglese, e numerosi contenuti multimediali tra cui una fotogallery ed altre informazioni interessanti.

Contattaci per riceverne una copia!

Fai una donazione ora con paypal di almeno 25 euro e inviaci un email con il tuo indirizzo cosi ti spediremo la nostra pubblicazione a casa o la recapiteremo a tuo nome come regalo.

GUERRE A TAPPETO
Storia dell'Afghanistan nelle trame dei tappeti di guerra

Edoardo Marino, Presidente dell’associazione CooperAction Onlus, nel 2007, in qualità di project consultant, si reca nelle città afgane di Kabul ed Herat e contestualmente lavora nella definizione della campagna di sensibilizzazione “Calpesta la Guerra”.

“Guerre a Tappeto”, pensato per aumentare le conoscenze e migliorare l’informazione sull’Afghanistan, è stato adottato da numerosi insegnanti come libro di testo, e costituisce un’attività di fundraising per finanziare la campagna e gli altri progetti dell’associazione mediante la devoluzione di tutti i ricavi.

“[…] la storia afgana è da sempre legata ai tappeti e alle loro trame: sui tappeti le donne e gli uomini afgani hanno dormito, con i tappeti si sono coperti dal freddo, attraverso i tappeti hanno raccontato le proprie origini, sopra di essi hanno mangiato e pregato, spesso arricchendoli con simbologie care ad Allah. Durante l’occupazione sovietica del 1979, i mujaheddin iniziarono però a far realizzare un nuovo tipo di tappeti, facendovi tessere simboli guerreschi. Le preziose armonie geometriche che avevano contraddistinto la scuola afgana vennero sostituite da kalashnikov e bombe a mano, carri armati ed elicotteri. Nacquero così i Tappeti di Guerra. […] ancora oggi donne e bambini continuano a essere indottrinati attraverso la realizzazione di questi oggetti, al centro di un macabro collezionismo da parte di molti occidentali.”

L’intero ricavato della pubblicazione “GUERRE A TAPPETO Storia dell’Afghanistan nelle trame dei tappeti di guerra”, a cura di Edoardo Marino e pubblicato da GB EditoriA,  andrà a supportare le attività dell’associazione CooperAction Onlus, ideatrice e promotrice della campagna Calpesta la Guerra.

Contattaci per riceverne una copia!

Fai una donazione ora con paypal di almeno 20 euro e inviaci un email con il tuo indirizzo cosi ti spediremo la nostra pubblicazione a casa o la recapiteremo a tuo nome come regalo.

Florilegio Afgano

Vincenzo La Salandra, socio di CooperAction, si occupa di ricerche sul mondo islamico e sulla storia del Mezzogiorno. Lo studio e il grande interesse per la letteratura islamica, mediterranea e orientale hanno caratterizzato gran parte della sua attività: questa scelta di liriche afgane s’innesta in seno alla passione per la poesia musulmana, che nella sua “variante afgana” non trova ancora la visibilità che pure meriterebbe.
Anche in questo caso è stato chiaro l’intento di accrescere il mondo delle conoscenze sull’arte e cultura afgana, attraverso un florilegio che partendo dal medioevo si sofferma sulle donne che spesso hanno pagato con la propria vita la libertà delle loro parole.
Per la prima volta, inoltre, la poesia afgana viene presentata entro una raccolta tradotta in lingua italiana pubblicata da GB Editoria. Che ciò possa servire a sostituire, almeno dentro di noi, proiettili e sangue con fiori e dolcezza.

Contattaci per riceverne una copia!

Fai una donazione ora con paypal di almeno 15 euro e inviaci un email con il tuo indirizzo cosi ti spediremo la nostra pubblicazione a casa o la recapiteremo a tuo nome come regalo.